Diventare subacqueo significa scoprire un mondo fino a quel momento "alieno". Tutto ciò che si vede e con cui si viene in contatto in mare è nuovo, tutto ci sorprende, ogni forma di vita, vegetale o animale è una novità. Espressioni come "occhi da triglia", o "stupido come un pesce", vi sembreranno completamente assurde: la triglia è vispa e simpaticissima e i pesci sono vivaci, intelligenti, curiosi, spesso anche sorprendentemente socievoli. In questa sezione troverai foto e notizie per conoscere un po' questo meraviglioso mondo sommerso, sui sorprendenti incontri che si possono fare nel "blu"...
Non diremo dove è avvenuto questo incontro davvero straordinario (per evitare che qualche pescatore vada a cercarla per fucilarla ed esporla come trofeo, prima di metterla in padella). Solo che si tratta del Ponente ligure. Noi ci siamo "accontentati" di fotografarla e di "posare" con lei - sfruttando la propensione al mimetismo della rana pescatrice (che si lascia avvicinare fin quasi a toccarla, convinta forse di passare inosservata), mettendoci lì vicini a braccia distese per riuscire a valutarne le dimensioni una volta riemersi. E la sensazione che si trattasse davvero di un esemplare di dimensioni notevoli è stata confermata: circa 130 cm e - facendo le proporzioni - almeno 25 kg di peso. La rana pescatrice può arrivare a misurare due metri di lunghezza e a pesare quasi 60 kg di peso (Fonte Wikipedia), ma gli esemplari commercializzati sui banchi delle pescherie sono solitamente 30/40 centimetri e mediamente 3/5 kg. In generale, però, esemplari di più di un metro sono considerati ormai "da manuale", taglie "teoriche". Non diremo quindi dove è avvenuto questo incontro davvero straordinario (per evitare che qualche pescatore vada a cercarla per fucilarla ed esporla come trofeo, prima di metterla in padella). Solo che si tratta del Ponente ligure. Noi ci siamo "accontentati" di fotografarla e di "posare" con lei - sfruttando la propensione al mimetismo della rana pescatrice, che si lascia avvicinare fin quasi a toccarla, convinta forse di passare inosservata - mettendoci lì vicini a braccia distese per riuscire a valutarne le dimensioni una volta riemersi. E la sensazione che si trattasse davvero di un esemplare di dimensioni notevoli è stata confermata: circa 130 cm e - facendo le proporzioni - almeno 25 kg di peso. La rana pescatrice, un pesce singolare La morfologia di questo strano pesce, che vive fino a mille metri di profondità e che in inverno risale per riprodursi, è costituita da una grande bocca che rappresenta la parte più consistente del corpo. La testa si sviluppa poi repentinamente nella coda, un po' come se mancasse la parte "di mezzo" (come un uomo che avesse la testa direttamente attaccata ai piedi, insomma). La testa, massiccia, è ricoperta di creste ossee, appendici carnose e spine, appiattita e allargata, di forma ovale, così come la parte anteriore del corpo; il corpo è conico e la pelle è priva di squame. La bocca è veramente grande e rivolta verso l'alto, con numerosi denti acuti: la mascella inferiore è prominente rispetto a quella superiore e questa conformazione le consente in ingoiare grosse prede e - internamente - possiede una seconda dentatura per la masticazione (mentre quella esterna è utile per afferrare le prede). Nella mandibola e lungo il corpo sono presenti delle appendici cutanee a forma di frange che facilitano il mimetismo richiamando le molteplici forme di vita marina (alghe, colonie di briozoi, ecc). Il nome deriva dal fatto che il primo raggio della pinna dorsale è molto sviluppato e alla sommità ha una escrescenza carnosa (illicio) che la rana agita davanti a sé attirando le prede. Può raggiungere dimensioni ragguardevoli: sono stati pescati esemplari di 200 cm di lunghezza per 57 kg di peso. La femmina raggiunge la maturità sessuale attorno ai 14 anni, per dimensioni di circa 90 centimetri, il maschio intorno ai 6, per circa 50 centimetri. È un pesce solitario, si riproduce da gennaio a giugno. Le uova vengono rilasciate in aggregati gelatinosi che si schiudono poi in larve, molto diverse dall'individuo adulto, che conducono vita pelagica. È una specie dalle abitudini solitarie, che passa la maggior parte del tempo infossata sul fondo, in attesa delle prede. Durante il giorno rimane quasi invisibile, con le pinne pettorali scava un avvallamento per rimanere nascosta nella sabbia, e adagiata sul fondo, può iniziare la caccia: usa il primo raggio della pinna dorsale (illicio), dotato di un ciuffetto lobato, come se fosse una canna da pesca: quando una preda incuriosita dai movimenti dell'illicio si avvicina per ingoiare la finta esca, la rana pescatrice porta prima l'appendice un po' all'indietro, poi afferra l'animale. È in grado di ingoiare prede molto grosse. Si tratta di un animale estremamente vorace, benché sia un predatore dalla vita prettamente sedentaria; nello stomaco di un esemplare sono stati trovati pesci più lunghi della rana pescatrice stessa, avvolti a spirale, e resti di uccelli tuffatori. Ma ci sono anche altre curiosità su questo strano animale. Dalla rana pescatrice un aiuto per le terapie cardiache Un team americano del laboratorio di Biologia Marina del Woods Hole Institut, del Massachusetts, ne sta studiando i meccanismi di controllo del funzionamento delle contrazioni muscolari, interessanti, perché sono i più rapidi nel mondo dei vertebrati. La rana pescatrice riesce, infatti, a contrarre la sua vescica natatoria ben 200 volte al secondo. L'interesse dei ricercatori statunitensi, secondo il notiziario Biotech.com, è incentrato su una molecola proteica, la parvalbumina; che rende possibile questa grande rapidità delle contrazioni muscolari. La speranza è quella di creare nuovi farmaci per aiutare il muscolo cardiaco. (fonte www.educazionesostenibile.it) Il canto del maschio e il "ruggito" della femmina Sembra uno strumento musicale la rana pescatrice, che riesce a riprodurre ben 5 diversi tipi di suoni. Il pesce pescatore, che vive in ambienti profondi riesce ad emettere ruggiti, fischi e grugniti. Questi suoni hanno incuriosito gli scienziati dell’ ISPA, centro di ricerca portoghese che hanno provato a dare una spiegazione a questo fenomeno. Sarebbero i maschi ad emettere la maggior parte dei suoni, soprattutto nella stagione degli amori , forse un modo per farsi trovare dalla partner nonostante la forte capacità mimetica della specie. Una volta avvenuto l’accoppiamento e predisposte le uova nel nido, alcune specie di femmina di rana pescatrice difendono la progenie sino alla schiusa delle uova. Per evitare che qualche “malintenzionato” si avvicini ai nascituri, la mamma emette un suono simile a un ruggito che allontana i predatori in caccia. (Fonte "Il giornale dei marinai") La ricerca della Cornell University Alcuni ricercatori americani hanno scoperto che la rana pescatrice (quella che, per intenderci, quando arriva sulle nostre tavole viene chiamata coda di rospo) è in grado di emettere due suoni contemporaneamente, proprio come gli uccelli. «I richiami della rana pescatrice», spiega Aaron Rice, della squadra di ricercatori della Cornell University, «rivelano un grado di complessità comparabile a quello degli uccelli e dei primati». In effetti questa specie è capace di produrre simultaneamente due suoni. La rana pescatrice è dotata di due vesciche natatorie e i suoi muscoli fonici battono tre volte più velocemente delle ali del colibrì. Recenti ricerche hanno dimostrato che l'area del cervello attivata durante le emissioni sonore dei pesci è la stessa di quella del linguaggio umano. Nel corso degli ultimi decenni gli scienziati hanno effettuato numerose registrazioni, soprattutto negli acquari e nei laboratori, dove non ci sono rumori di fondo. Si è così potuto osservare che i pesci producono suoni principalmente durante la riproduzione o nei momenti di aggressività. La maggior parte dei pesci ha due modi per fare rumore: battendo mascella e denti o attraverso la vescica natatoria, che essi riempiono di gas o svuotano a volontà e che permette loro di salire in superficie o scendere in profondità. Quest'organo però viene anche utilizzato come un amplificatore dei rumori provocati dalla contrazione dei muscoli che lo circondano. Quel che è certo è che i pesci comunicano moltissimo e i loro suoni si propagano molto bene in acqua. (Fonte Italia Oggi, vedi servizio) Questo aggregato gelatinoso di uova è stato fotografato all'acquario di Boston. Man mano che le larve di rana pescatrice crescono, il velo diventa sempre più scuro, tendente al viola, e risulta più difficile da individuare in acqua. Fotografia di Webb Chappell. Clicca sulla foto per vedere il servizio su "Natural Geographic"
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Conoscere significa...Conoscere significa apprezzare maggiormente gli straordinari incontri e le forme di vita con cui si viene a contatto sott'acqua, in questa specie di pianeta "alieno" che è il mare. Archivi
Giugno 2019
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